Prima fu portato a Genova e successivamente a Caprera, dove era in quarantena per via del colera. Questo per Garibaldi non era sufficiente per desistere dal suo piano, così, con la complicità di Luigi Gusmaroli, il 14 ottobre fuggì dalla sua prigione e giunse in Sardegna il 16 ottobre con Pietro Susini e Giuseppe Cuneo. Il giorno dopo la partenza dalla spiaggia di Brandinchi per Piombino.
La “Campagna dell’Agro Romano” per la liberazione di Roma non portò però il risultato sperato, nonostante una prima fase propizia, a causa del proclama fatto dal re che disconosceva l’opera di Garibaldi e dei volontari accusandoli di aver violato le frontiere dello stato senza la sua autorizzazione. Garibaldi fu arrestato di nuovo.